Iniziamo con una importante precisazione: gli smoothies non sono frullati o frappè. Chiaro? Negli smoothies non c'è nemmeno una goccia di latte, nè un milligrammo di yogurt. Negli smoothies c'è solo frutta. Solo e soltanto frutta. Cercate di non fare confusione su questo punto in presenza di un amante ossessivo-compulsivo degli smoothies* perché vi posso assicurare che troverebbe la cosa piuttosto fastidiosa e irritante.
Bene. Dopo questa doverosa introduzione vi rivelerò qualche ulteriore informazione autobiografica, che potrebbe rivelarsi preziosa per coloro che volessero scoprire chi si celi dietro il nome (fasullo, ma decisamente intrigante**) di Manoel O. Dias: per due anni ho vissuto a Dublino. Per motivi di lavoro. E il mio rapporto con Dublino è stato un rapporto molto difficile. Un odi et amo*** nei confronti di una città che non sembrava minimamente intenzionata a farmi parte della sua sgangherata e pigra routine. Per riassumere la questione in una sola frase: Dublino è una città dove proprio non potrei vivere, e questa cosa mi dispiace veramente un sacco.
Bene. Ora vi rivelerò un'altra cosa. A Dublino piove. Piove sempre. Ma non ininterrottamente. Inizia, poi smette, poi ricomincia, poi eccoti un incongruo sole, poi piove di nuovo e bla bla und bla. Questo succede 12 mesi all'anno, perché a Dublino non c'è l'estate. Anzi. D'estate piove di più che di inverno. A Dublino non si toglie mai il piumone dal letto, nemmeno a luglio. A Dublino se pensi che un ombrello sia più utile di una giacca col cappuccio sei proprio un fesso****. A Dublino non serve a niente guardare fuori dalla finestra per decidere come vestirsi, a meno che non si abbia intenzione di tornare a casa entro dieci minuti. Eccetera.
E a Dublino il cielo è basso, bassissimo, quasi ti sfiora. A Dublino il cielo è sempre lì, a fare da sfondo alla tua orizzontale vita a due dimensioni*****.
E ora tenete bene a mente tutto quello che vi ho detto e beccatevi un'altra pillola autobiografica: sul mio passaporto c'è scritto Repubblica Italiana. E nella Repubblica Italiana d'estate fa caldo e c'è il sole e si va in giro in maglietta e si dorme in braghette-e-basta eccetera eccetera eccetera.
Il raffinato ragionamento che sto per fare qui è il seguente: per uno che viene dalla Repubblica Italiana trasferirsi nella Republic of Ireland, o Eire******, può essere un trauma. Anzi, a giudicare dai pareri raccolti durante la mia permanenza a Dublin, è un trauma. E, per superare i traumi, non c'è niente di meglio di una bella ossessione compulsiva che ci distragga dalle preoccupazioni riguardanti le condizioni meteo e ci occupi tutti-ma-proprio-tutti i pensieri.
La mia ossessione compulsiva dublinese erano gli smoothies Innocent.
Gli smoothies Innocent sono gli smoothies commerciali più buoni del mondo. Una volta provati quelli, ogni altra tipoligia di smoothie commerciale lascerà a dir poco perplessi, e talvolta addirittura adirati.
Gli smoothies Innocent che erano sul mercato dublinese quando io ero a Dublin potevano essere acquistati nel formato tetrapack da un litro (5 euro) o nella bottiglietta monodose******* (tra i 2.5 e i 3 euro). Ci sono tre o quattro varianti standard (tipo fragola e banana) costantemente sul mercato, e special editions che restano sul mercato per un periodo limitato. Ricordo ancora la grande tristezza del giorno in cui venne ritirata dal mercato la mia special edition preferita.
E mi fermo qui, per non diventare troppo sentimentale.
Nel prossimo post, inizierò una nuova rubrica intitolata Le ricette di Manoel, dove vi svelerò la mia personale ricetta per lo smoothie più buono del mondo.
La rubrica avrà probabilmente una sola uscita, perché non so cucinare.
_____________________
* Per esempio, io sono un amante ossessivo-compulsivo degli smoothies.
** Sì, sono un cretino.
*** Soccia che intellettuale, addirittura il latino!
**** Il vento, ragazzi, il vento...
***** Ed è un gran bel cielo, davvero.
****** Che si pronuncia qualcosa tipo Erà, con la erre anglosassone.
******* In realtà la bottiglietta monodose è troppo piccola e lascia puntualmente insoddisfatti e frustrati. Altamente sconsigliata, salvo emergenze.
Bene. Dopo questa doverosa introduzione vi rivelerò qualche ulteriore informazione autobiografica, che potrebbe rivelarsi preziosa per coloro che volessero scoprire chi si celi dietro il nome (fasullo, ma decisamente intrigante**) di Manoel O. Dias: per due anni ho vissuto a Dublino. Per motivi di lavoro. E il mio rapporto con Dublino è stato un rapporto molto difficile. Un odi et amo*** nei confronti di una città che non sembrava minimamente intenzionata a farmi parte della sua sgangherata e pigra routine. Per riassumere la questione in una sola frase: Dublino è una città dove proprio non potrei vivere, e questa cosa mi dispiace veramente un sacco.
Bene. Ora vi rivelerò un'altra cosa. A Dublino piove. Piove sempre. Ma non ininterrottamente. Inizia, poi smette, poi ricomincia, poi eccoti un incongruo sole, poi piove di nuovo e bla bla und bla. Questo succede 12 mesi all'anno, perché a Dublino non c'è l'estate. Anzi. D'estate piove di più che di inverno. A Dublino non si toglie mai il piumone dal letto, nemmeno a luglio. A Dublino se pensi che un ombrello sia più utile di una giacca col cappuccio sei proprio un fesso****. A Dublino non serve a niente guardare fuori dalla finestra per decidere come vestirsi, a meno che non si abbia intenzione di tornare a casa entro dieci minuti. Eccetera.
E a Dublino il cielo è basso, bassissimo, quasi ti sfiora. A Dublino il cielo è sempre lì, a fare da sfondo alla tua orizzontale vita a due dimensioni*****.
E ora tenete bene a mente tutto quello che vi ho detto e beccatevi un'altra pillola autobiografica: sul mio passaporto c'è scritto Repubblica Italiana. E nella Repubblica Italiana d'estate fa caldo e c'è il sole e si va in giro in maglietta e si dorme in braghette-e-basta eccetera eccetera eccetera.
Il raffinato ragionamento che sto per fare qui è il seguente: per uno che viene dalla Repubblica Italiana trasferirsi nella Republic of Ireland, o Eire******, può essere un trauma. Anzi, a giudicare dai pareri raccolti durante la mia permanenza a Dublin, è un trauma. E, per superare i traumi, non c'è niente di meglio di una bella ossessione compulsiva che ci distragga dalle preoccupazioni riguardanti le condizioni meteo e ci occupi tutti-ma-proprio-tutti i pensieri.
La mia ossessione compulsiva dublinese erano gli smoothies Innocent.
Gli smoothies Innocent sono gli smoothies commerciali più buoni del mondo. Una volta provati quelli, ogni altra tipoligia di smoothie commerciale lascerà a dir poco perplessi, e talvolta addirittura adirati.
Gli smoothies Innocent che erano sul mercato dublinese quando io ero a Dublin potevano essere acquistati nel formato tetrapack da un litro (5 euro) o nella bottiglietta monodose******* (tra i 2.5 e i 3 euro). Ci sono tre o quattro varianti standard (tipo fragola e banana) costantemente sul mercato, e special editions che restano sul mercato per un periodo limitato. Ricordo ancora la grande tristezza del giorno in cui venne ritirata dal mercato la mia special edition preferita.
E mi fermo qui, per non diventare troppo sentimentale.
Nel prossimo post, inizierò una nuova rubrica intitolata Le ricette di Manoel, dove vi svelerò la mia personale ricetta per lo smoothie più buono del mondo.
La rubrica avrà probabilmente una sola uscita, perché non so cucinare.
_____________________
* Per esempio, io sono un amante ossessivo-compulsivo degli smoothies.
** Sì, sono un cretino.
*** Soccia che intellettuale, addirittura il latino!
**** Il vento, ragazzi, il vento...
***** Ed è un gran bel cielo, davvero.
****** Che si pronuncia qualcosa tipo Erà, con la erre anglosassone.
******* In realtà la bottiglietta monodose è troppo piccola e lascia puntualmente insoddisfatti e frustrati. Altamente sconsigliata, salvo emergenze.
Oddio, non mi uccidere ma io proprio non sapevo cosa fossero 'sti smoothies. Ho pensato a Micheal Jackson, ma a quanto ho capito non c'entra nulla.
RispondiEliminaP.S. Ah, io pensavo si pronunciasse Airi! Pensa :)
spiegami michael jackson, please...
EliminaSmooth Criminal.
Elimina:-)
EliminaSmoothies *_____* Niente latte... niente youghurt...
RispondiEliminaProprio quando cominciavo a pensare che questo fosse un modo per insensibili succhia-mucche, si accende un faro di speranza per noi intolleranti al lattosio *_______*... si chiama Smoothy.
sono buonissimi. nel weekend vi do la ricetta per LO smoothie perfetto.
EliminaL'aspetterò con ansia! *____*
EliminaMio Dio, ma come ho scritto "yog(h)urt"?!
Smoothies: li ho sempre considerati troppo americani per i miei gusti.
RispondiEliminaVediamo se riesci a farmi ricredere
Alex V