sabato 5 novembre 2011

Servizio pubblico

Ho appena guardato (in differita, naturalmente) la prima puntata di Servizio Pubblico, la nuova trasmissione indipendente di Santoro. Ne ho vista solo metà, perché poi ho deciso fosse ora di alzarsi dal letto (ore 1.15pm) e far decollare questo weekend. Guarderò l'altra mezza trasmissione stasera.

Devo dire che la prima metà mi è piaciuta molto. Soprattutto per un motivo. Vi ricordate Annozero? Io non ne potevo più di urla e schiamazzi modello Larussa/Santanchè/Brambilla e dei discorsi a pera di Belpietro o della finta composta lucidità di Lupi ecc ecc (avevo scritto volontariamente tutti i nomi con iniziale minuscola ma poi mi son ricordato di essere un gran signore e in nome dell'eleganza ho maiuscolizzato tutte le iniziali... Lezioni di stile, ragazzi, qui si danno lezioni di stile!).

Bene. Nella prima puntata di Servizio Pubblico (almeno nella prima metà, magari la seconda ora-e-mezza sarà un costante turpiloquio, chissà...) le urla e gli schiamazzi non ci sono. Non ho capito se fosse semplicemente una fortunata coincidenza o se adesso che Santoro fa la trasmissione per conto suo su internet può evitare le norme idiote della par condicio (che non è una parola spagnola, come qualcuno una volta mi domandò...) e quindi invita chi gli pare.

Poi mi pare che di politici in studio ci fosse solo De Magistris. E basta. Quindi forse le discussioni politiche serie vengono meglio senza politici presenti?

Boh...

Vabbè (vabbé?), mi alzo.


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