martedì 27 agosto 2013

Tipi da spiaggia 3 - Le cimici da letto

In effetti avremmo potuto immaginarlo. Ma non siamo tipi sospettosi e ci fidiamo ciecamente dell'umanità in ogni sua forma e genere*.

Ma l'hotel era decisamente troppo economico per un tre stelle in pieno centro a Firenze.

Infatti ci siamo poi accorti che avremmo dovuto condividere la stanza con una allegra colonia di cimici da letto. Che mi hanno assalito nottetempo lasciandomi una smitragliata di punture pruriginosissime** su tutto il braccio sinistro e parte della schiena***.

Tralascio la descrizione della stanza, con mobilio di era pre-coloniale, mai spolverato, e moquette puzzolente di un colore misteriosamente assente sulla tavolozza RGB.

La sorte, però, in un certo senso ci ha aiutati. Un anti-contrappasso alberghiero. Perché a causa di un madornale errore (mio) al momento ci troviamo nell'hotel più esclusivo di Napoli.

Magari vi racconterò, appena avrò finito di grattarmi.

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* Che coglionazzi.
** E orribili alla vista.
*** L. è invece risultata totalmente immune alle punture di cimici. Nemmeno una. Il che la dice lunga su tutte le boiate che ci sono state propinate nei secoli sul sesso debole ecc ecc. Ma ha avuto una mezza crisi isterica quando al risveglio abbiamo trovato una cimice che, satolla, faceva la passeggiatina postprandiale sul cuscino.

mercoledì 21 agosto 2013

Tipi da spiaggia 2 - La bambina e il gigante

Conversazione origliata per la strada in Via Paolo Sarpi, Milano. Un padre bello cicciottello sulla quarantina e una bambina di 4 o 5 anni.

- Papà, ma tu diventerai sempre più grande?
- Sì
- ...
- ...
- Sempre sempre?
- Sì, se passa il tempo si può solo crescere.
- Ma quini diventerai grandissimo?
- Sì, grandissimo. Enorme.
- Sempre di più?
- Sempre di più.
- Fino al cielo?
- Sì, fino al cielo.
- ...
- ...
- E quindi poi io dovrò scappare?
- Perché dovresti scappare?
- Perché tu occuperai tutto l'universo!

venerdì 16 agosto 2013

Tipi da spiaggia 1: l'islamico al bar

Manoel è da ieri in vacanza. E inizia quindi una nuova rubrica di B.L.O.G. nella quale verranno raccontati gli incontri fatti durante queste 3 settimane di ferie. Il titolo della rubrica, evocativo, creativo, ammiccante, rende Manoel molto sodisfatto e orgoglioso del proprio essere blogger.

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Notte. Torino. Quartiere San Salvario. Vigilia di ferragosto. Strade deserte. Serrande abbassate. Fogli attaccati con lo scotch che dicono CHIUSO PER FERIE. Pochi bar aperti.

Andiamo da Sergio, che propone una varietà sconfinata di rum. Ordiniamo un Mojito e ci sediamo nel dehor. E si siede accanto a noi un tizio decisamente trasandato, che chiaramente ascolta la nostra conversazione e alla fine, inevitabilmente, interviene, e ci regala due assolute perle di saggezza sull'islam e sulla religiosità in generale.

ATTO 1: L'ISLAM E LA CARNE SUINA

 Si chiama Taib (non so se si scriva così), è marocchino e dice di essere un vagabondo a cui manca tanto Casablanca, e inizia a parlarci dell'Islam e degli islamici. E dopo un breve scambio di opinioni su questioni piuttosto generiche la discussione verte sul tema della carne suina.

Ma come fate a non mangiare il maiale?
...
Ma tu lo mangi il maiale?
No, no, non lo mangio.
Ma perché?
Posso scegliere di mangiare altro.
Vabbé ma che c'entra...
Pure io posso scegliere, ma il maiale lo mangio...
Voi non capite.
No, in effetti non capiamo.
Già, non capiamo, perché mai non dovremmo mangiare il maiale, che è così buono!

E qui Taib riflette un attimo, poi, sguardo sicuro e fiero, ci guarda e dice: "ora vi spiego una cosa". Ecco, bravo, spiegaci Taib. "Le donne italiane", dice "da vecchie hanno queste cose" e accavalla le gambe e disegna con la punta dell'indice immaginarie biscioline sui suoi polpacci. "Come si chiamano? Sono blu...".

Le vene varicose?
Sì! Sì! Ecco. Le vene... le vene...?
Varicose.
Ecco, le vene varicose.
...
Ecco, non ho mai visto nessuna donna musulmana con le vene varicose.
Ma vaaaaa....
Mai vista! Nessuna!
Ma dai...
Mai.

E qui il suo sguardo si apre in un sorriso, trionfante.

E lo sapete perché le donne italiane hanno le vene varicose?
...
Perché mangiano il maiale!

Applausi.
Sipario.


ATTO 2: COMPRENDERE I NOSTRI FRATELLI VEGANI

E dopo questa illuminante rivelazione Taib si mette a parlare di altre religioni, e delle varie regole alimentari a cui un fedele dovrebbe sottostare.

Poi c'è quest'altra religione... Come si chiama?
Quale?
Questa nuova... È una religione nuova...
Nuova?
Ma sì... Non sono i vegetariani... Come si chiamano?
Intendi i vegani?
Sì! Questi! I vegani!
Ma non è una religione!
Sì. Vegani è una religione. Sì.
...
Io non capisco.
Cosa Taib?
Io proprio non capisco.
Cosa?

E qui lo sguardo di Taib si rabbuia. Smette di parlare per qualche istante, e i suoi occhi guardano lontano, le sopracciglia inarcate, in un sincero, seppur vano, sforzo di comprensione.

Unisce le punte delle dita della mano destra, all'italiana, a papavero, e mentre le agita in su e in giù, scuotendo la testa, dichiara:

Ma quale può essere l'idea di non mangiare il formaggio? Una cosa così buona, così... così... utile per il corpo umano. Che idea è questa? Io non capisco. Davvero non capisco.

Nemmeno noi capiamo, Taib, nemmeno noi lo capiamo.

Altri applausi.
E che cali il sipario.

giovedì 15 agosto 2013

Confessioni

Ebbene sì. Alla tenera età di 36 anni Manoel non aveva mai mangiato fichi d'India. Fino all'altro giorno, quando li ha visti esposti sul banchetto della frutta dell'alimentari arabo sotto casa. E si è detto: perché no? E li ha acquistati, premunendosi però di tastarli tutti per bene per assicurarsi che fossero maturi.

La serata è terminata con L. che gli ripeteva "Sei un cretino" e con delle pinzette cercava di estrarre una dopo l'altra un milione di infide e sottilissime spine.

sabato 3 agosto 2013

Fatto

Alla fine l'ho fatto. Ebbene sì. Ho acquistato un ukulele.

E la prima consegnuenza è stata che L. (contrarissima all'acquisto) non mi ha rivolto la parola per due ore.

Un successone, insomma.