All the pretty horses inizia così:
Il libro inizia con un funerale. In un cimitero, da qualche parte in Texas, vicino alla frontiera con il Messico. C'è la bara, e attorno un po' di gente, seduta su sedie di tela. C'è un vento fortissimo, e il suo rumore copre le parole del predicatore, in piedi di fronte alla bara. Quando il funerale finisce, e i fedeli si alzano, le sedie di tela volano via, rotolando tra le lapidi delle tombe.
Penso che la forza di McCarty stia in queste immagini. Immagini semplici e allo stesso tempo solenni e epiche di cui sono pieni i suoi libri. All the pretty horses è un western in piena regola, un western classico, con sparatorie, furti di cavalli, fughe per amore e paesaggi sconfinati. Un western con buoni e cattivi. Ma nonostante questo, è un bellissimo libro. Sì, ho proprio scritto nonostante questo, perché sarei disonesto se non vi dicessi che avevo reagito con scetticismo e supponenza quando il mio amico di sempre M., di fronte a una birra nel pub a due passi da casa di mio padre, mi disse: Devi leggere McCarty, scrive western. E vedendo le mie sopracciglia sollevarsi e la mia fronte aggrottarsi alla parola western, aggiunse: Guarda, so a cosa stai pensando, ma leggilo lo stesso, McCarty. Scrive dei libri bellissimi.
Mi ci sono voluti diversi anni per vincere questo pregiudizio aprioristico (e inutile) da (finto) intellettuale, e ora McCarty è uno dei miei scrittori preferiti.
All the pretty horses è il primo volume della Trilogia della frontiera, e appena finito di leggerlo già sapevo che avrei letto anche gli altri due volumi: The crossing e Cities of the plain. Leggetelo.
The candle flame and the image of the candle flame caught in the pierglass twisted and righted when he entered the hall and again when he shut the door.ed è un libro western di Cormac McCarty di 302 pagine.
Il libro inizia con un funerale. In un cimitero, da qualche parte in Texas, vicino alla frontiera con il Messico. C'è la bara, e attorno un po' di gente, seduta su sedie di tela. C'è un vento fortissimo, e il suo rumore copre le parole del predicatore, in piedi di fronte alla bara. Quando il funerale finisce, e i fedeli si alzano, le sedie di tela volano via, rotolando tra le lapidi delle tombe.
Penso che la forza di McCarty stia in queste immagini. Immagini semplici e allo stesso tempo solenni e epiche di cui sono pieni i suoi libri. All the pretty horses è un western in piena regola, un western classico, con sparatorie, furti di cavalli, fughe per amore e paesaggi sconfinati. Un western con buoni e cattivi. Ma nonostante questo, è un bellissimo libro. Sì, ho proprio scritto nonostante questo, perché sarei disonesto se non vi dicessi che avevo reagito con scetticismo e supponenza quando il mio amico di sempre M., di fronte a una birra nel pub a due passi da casa di mio padre, mi disse: Devi leggere McCarty, scrive western. E vedendo le mie sopracciglia sollevarsi e la mia fronte aggrottarsi alla parola western, aggiunse: Guarda, so a cosa stai pensando, ma leggilo lo stesso, McCarty. Scrive dei libri bellissimi.
Mi ci sono voluti diversi anni per vincere questo pregiudizio aprioristico (e inutile) da (finto) intellettuale, e ora McCarty è uno dei miei scrittori preferiti.
All the pretty horses è il primo volume della Trilogia della frontiera, e appena finito di leggerlo già sapevo che avrei letto anche gli altri due volumi: The crossing e Cities of the plain. Leggetelo.
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