The apprenticeship of Duddy Kravitz inizia così:
Nonostante questo sia solamente il suo terzo libro che leggo, Richler è già uno dei miei autori preferiti. Ben due dei suoi libri (La versione di Barney e Solomon Gursky è stato qui) riposano meritatamente nello scaffale dei libri essenziali che sta sopra al caminetto di casa mia, e che potete ammirare qui sotto*.
Il punto è che a me piacciono le storie, le belle storie raccontate bene, e Richler, in questo, è un gigante. Come per tutti i suoi libri (o perlomeno tutti quelli che ho letto fino ad ora) i protagonisti del romanzo fanno parte della comunità ebraica canadese. Quella di Montreal, per l'esattezza, raccolta nei dintorni di St. Urbain Street.
Duddy è un ragazzetto vispo e sfrontato. È orfano di madre, suo padre Max fa il tassista e il fratello, Lennie, studia all'università ed è la speranza di riscatto di una famiglia umile e semplice. Duddy cresce ascoltando il suo vecchio nonno, Simcha Kravitz, ripetere continuamente: "A man without land is nobody".
E il libro è la altalenante, rocambolesca e spericolata corsa di Duddy verso la ricchezza che gli consentirà di comprarsi la terra e poter così smettere di essere nobody. Pagine letteralmente esilaranti si alternano ad altre piene di lucida tristezza, e il tutto si mescola trascinato dal ritmo forsennato del narrare.
Un libro bellissimo.
Duddy ricomparirà, molti anni dopo, nell'ultimo romanzo di Richler, La versione di Barney, in un ammiccante, geniale cameo.
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* Sono pochi gli autori che possono vantare di avere più di un loro libro sullo scaffale dei libri essenziali di Manoel O. Dias. Per l'esattezza, sullo scaffale ci sono due libri di Fante, Franzen, Richler e Vonnegut, e ben tre libri di Calvino e Salinger.
What with his wife so ill these past few weeks and the prospect of three more days of teaching before the weekend break, Mr MacPherson felt unusually glum.ed è un libro di 328 pagine di Mordecai Richler.
Nonostante questo sia solamente il suo terzo libro che leggo, Richler è già uno dei miei autori preferiti. Ben due dei suoi libri (La versione di Barney e Solomon Gursky è stato qui) riposano meritatamente nello scaffale dei libri essenziali che sta sopra al caminetto di casa mia, e che potete ammirare qui sotto*.
Il punto è che a me piacciono le storie, le belle storie raccontate bene, e Richler, in questo, è un gigante. Come per tutti i suoi libri (o perlomeno tutti quelli che ho letto fino ad ora) i protagonisti del romanzo fanno parte della comunità ebraica canadese. Quella di Montreal, per l'esattezza, raccolta nei dintorni di St. Urbain Street.
Duddy è un ragazzetto vispo e sfrontato. È orfano di madre, suo padre Max fa il tassista e il fratello, Lennie, studia all'università ed è la speranza di riscatto di una famiglia umile e semplice. Duddy cresce ascoltando il suo vecchio nonno, Simcha Kravitz, ripetere continuamente: "A man without land is nobody".
E il libro è la altalenante, rocambolesca e spericolata corsa di Duddy verso la ricchezza che gli consentirà di comprarsi la terra e poter così smettere di essere nobody. Pagine letteralmente esilaranti si alternano ad altre piene di lucida tristezza, e il tutto si mescola trascinato dal ritmo forsennato del narrare.
Un libro bellissimo.
Duddy ricomparirà, molti anni dopo, nell'ultimo romanzo di Richler, La versione di Barney, in un ammiccante, geniale cameo.
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* Sono pochi gli autori che possono vantare di avere più di un loro libro sullo scaffale dei libri essenziali di Manoel O. Dias. Per l'esattezza, sullo scaffale ci sono due libri di Fante, Franzen, Richler e Vonnegut, e ben tre libri di Calvino e Salinger.
Ok, adesso sai che dovrò leggere di botto tutti e tre i libri di Richler (in realtà la versione di Barney la iniziai anni fa ma -blasfemia- lo mollai subito. Non era il momento giusto)?
RispondiEliminaAltra cosa: quel porcello. lo bramo.
Alex V
Ma il porcello bramato non era stato rimosso dallo scaffale d'oro?...
RispondiEliminaL.
si si, foto vecchia! domani arrivo li'!!!!!!!
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