lunedì 16 novembre 2020

Gatti che cagano

Abbiamo questo gatto, M., che ha sostituito la compianta U., che forse i lettori più affezionati di questo B.L.O.G. ricordano*.

M. dorme per il 50% del tempo che il buon Dio gli ha donato, e per il restante 50% ha fame. E si lamenta. Perché ha fame.

Siccome in casa Dias siamo democratici, per venire incontro alle sue miagolanti richieste, abbiamo gradualmente aumentato la razione giornaliera di cibo.

Poi ci siamo fermati, perché riteniamo che oltrepassare la soglia degli attuali 510 grammi quotidiani** di pesce bianco e verdure*** abbia un impatto sull'economia ed ecologia mondiale non accettabile.

Il problema è che M. mangia tutto. Qualsiasi cosa vagamente commestibile lasciata incustodita per più di 5 secondi viene divorata.

Quindi in casa Dias sono state emanate rigidissime direttive al fine di evitare che il gatto M. esploda per eccessiva ingestione di cibo. Nessun materiale commestibile viene più lasciato incustodito, nemmeno se protetto da involucri o, come si dice oggi per sembrare moderni, packaging, che vengono dilaniati in pochi secondi dall'inarrestabile impeto famelico del gatto M.

L'altro giorno abbiamo cucinato una cena a base di ricette cinesi. Abbiamo preparato una salsa a base di olio di semi mescolato a ginger, pepe di Sichuan, e altre spezie più o meno piccanti.

"Ma figurati se si beve sta roba piccante", disse qualcuno "non esageriamo con le paranoie!"

A nostro ritorno in cucina, dopo una breve puntata in sala constatiamo che l'olio è sparito. Nella scodella rimaneva solo il fondo di ginger e spezie, che evidentemente M. non ha apprezzato.

Sono due giorni che M. caga come se non ci fosse un domani, con annessi odori pestilenzial-mefitici che impestano la casa.

Fine.

__________

* Eccola qui.

** M. pesa 3 kg e mezzo. È come se un uomo di 70 kg ingurgitasse 10 kg di cibo al giorno.

*** A causa di ancora non identificate allergie, la veterinaria ci ha detto di dargli solo pesce bianco, cucinato da noi...

1 commento:

  1. Mi sovviene una nota frase del Pupone (al secolo Francesco Totti): "vi ho purgato ancora!", in cui l'ambivalenza della parola "purga" la fa, in questo caso, da padrona.
    (spero a ogni modo che l'odorosa purga non si sia protratta eccessivamente nel tempo)

    EM

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