martedì 18 marzo 2014

Titoli simultanei - Adesso basta

OK, adesso basta coi titoli simultanei (si vedano i dieci post precedenti). Mi son venuti un po' a noia.

Penso non sia necessario commentare niente. Mi pare evidente che i titoli parlino da soli.

E ci dicano che i giornali in Italia sono una barzelletta. (E ne ho scelti due i cui lettori ritengo ritengano di avere un'intelligenza sopra la media, figuriamoci gli altri, i cui lettori ritengo spesso ritengano la conoscenza del congiuntivo un vezzoso accessorio per fighetti di sinistra…).

Ma sì, dai, violiamo le nostre migliori intenzioni e facciamolo, un commento!

Eccolo.

La cosa peggiore dell'Italia è il giuoco del calcio. O meglio, il fatto che tutto, ma proprio tutto, in Italia venga vissuto e affrontato come se fosse una partita di calcio. Ad aggravare la situazione c'è il fatto che tutto viene vissuto non dal punto di vista del giocatore che corre, suda e calcia il pallone (e quindi, per lo meno, fa qualcosa), ma da quello del tifoso seduto in poltrona davanti alla TV che inveisce contro l'arbitro o grida sguaiato "goooooooooool!".

Se la tua squadra gioca scorretto, o male, o compra l'arbitro, o vince al novantasettesimo con un autogol sospetto (in rovesciata), non importa. La tua squadra ha vinto e ci sono tutti i motivi per gioire e per acclamarla e sostenerla (e per sbeffeggiare la squadra avversaria).

Se la squadra avversaria vince dopo un partitone memorabile con tanto di acrobazie e fuochi d'artificio, ci sarà sempre modo di trovare un'interpretazione "dietrologica". Chessò, la moglie dell'arbitro gli ha messo le corna andando a letto col portiere della tua squadra che quindi viene ora punita ingiustamente da un arbitraggio scandaloso.

Pensate a come la vita politica del nostro paese e le discussioni e opinionismi che le nascono attorno assomiglino sempre di più al Processo del Lunedì*, dove tutti sanno già dal principio che, indipendentemente da -tutto-, Tiziano Crudeli difenderà il Milan, Elio Corno difenderà l'Inter, Franco Melli la Lazio e così via...

Se solo riuscissimo a smetterla di essere sempre e solo dei tifosi forse andrebbe tutto un po' meglio.

E ci sentiremmo un po' meno brutti. E meschini. E livorosi.

E adesso la smetto ché 'sta predica mi sta facendo diventare pesante e antipatico anche a me stesso.

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* A mio avviso capolavoro involontario di televisione d'avanguardia.

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