Io non vorrei dire, ma mi son dovuto far fare un certificato medico per andare al lavoro.
Bisognerebbe Leggermi Ogni Giorno
domenica 22 novembre 2020
lunedì 16 novembre 2020
Gatti che cagano
Abbiamo questo gatto, M., che ha sostituito la compianta U., che forse i lettori più affezionati di questo B.L.O.G. ricordano*.
M. dorme per il 50% del tempo che il buon Dio gli ha donato, e per il restante 50% ha fame. E si lamenta. Perché ha fame.
Siccome in casa Dias siamo democratici, per venire incontro alle sue miagolanti richieste, abbiamo gradualmente aumentato la razione giornaliera di cibo.
Poi ci siamo fermati, perché riteniamo che oltrepassare la soglia degli attuali 510 grammi quotidiani** di pesce bianco e verdure*** abbia un impatto sull'economia ed ecologia mondiale non accettabile.
Il problema è che M. mangia tutto. Qualsiasi cosa vagamente commestibile lasciata incustodita per più di 5 secondi viene divorata.
Quindi in casa Dias sono state emanate rigidissime direttive al fine di evitare che il gatto M. esploda per eccessiva ingestione di cibo. Nessun materiale commestibile viene più lasciato incustodito, nemmeno se protetto da involucri o, come si dice oggi per sembrare moderni, packaging, che vengono dilaniati in pochi secondi dall'inarrestabile impeto famelico del gatto M.
L'altro giorno abbiamo cucinato una cena a base di ricette cinesi. Abbiamo preparato una salsa a base di olio di semi mescolato a ginger, pepe di Sichuan, e altre spezie più o meno piccanti.
"Ma figurati se si beve sta roba piccante", disse qualcuno "non esageriamo con le paranoie!"
A nostro ritorno in cucina, dopo una breve puntata in sala constatiamo che l'olio è sparito. Nella scodella rimaneva solo il fondo di ginger e spezie, che evidentemente M. non ha apprezzato.
Sono due giorni che M. caga come se non ci fosse un domani, con annessi odori pestilenzial-mefitici che impestano la casa.
Fine.
__________
* Eccola qui.
** M. pesa 3 kg e mezzo. È come se un uomo di 70 kg ingurgitasse 10 kg di cibo al giorno.
*** A causa di ancora non identificate allergie, la veterinaria ci ha detto di dargli solo pesce bianco, cucinato da noi...
mercoledì 21 ottobre 2020
Riuscirà il vostro blogger preferito a diventare anarchico?
Da un po' di tempo sto cercando di diventare anarchico.
Ho letto libri. Articoli. Mi sono documentato. Sono una persona seria, io. Non mi improvviso.
Ho poi deciso di abbonarmi a "A", la storica Rivista Anarchica. Ho letto sul sito che per gli abbonamenti per l'estero è necessario contattare via email la redazione.
Lo faccio.
Nessuna risposta.
Sono proprio anarchici! ho pensato sorridendo, ma sempre convinto nel voler diventare anche io un anarchico.
E pochi mesi dopo è arrivata la notizia della morte improvvisa di Paolo Finzi, fondatore e anima della rivista da quasi mezzo secolo, accompagnata dalla rivelazione delle sue volontà testamentarie: interrompere le pubblicazioni della rivista.
E io non ho potuto fare a meno di pensare, con tristezza, di essere arrivato fuori tempo massimo.
lunedì 21 settembre 2020
Miracoli
Qui in Francia la strategia per fronteggiare il COVID consiste nel far finta che il COVID non esista. Tutto normale. Bar affollati, ristoranti aperti, eccetera. Tutto a posto, insomma.
E' per questo motivo che non mi sono stupito più di tanto quando sono stato più o meno obbligato a recarmi, per motivi di lavoro, in un paesello a 23 km da casa mia, che è ubicata nel centro di Parigi (vicino a Montparnasse, per essere precisi). Alla faccia del "incentivare il telelavoro"........
Piccolo dettaglio insignificante: per recarsi da casa mia al paesello in questione, e per arrivare in tempo all'appuntamento di lavoro, sarebbe stato necessario prendere la famigerata RER B (il treno urbano di Parigi) alle 8 di mattina. Che sarebbe l'ora di punta.
Ora, dal punto di vista delle probabilità di contagio COVID, restare per mezz'ora sulla RER B all'ora di punta equivale, probabilmente, ad entrare in un reparto ospedaliero dedicato ai malati di COVID e limonare a lungo con tutti i degenti.
Ho deciso quindi di andare in bici. Una cinquantina di chilometri, tra andata e ritorno. Troppo pochi, per spaventare uno come me.
Parto all'alba. Con google maps sul cellulare che, con voce ferma, mi indica la via. Pedalo pedalo pedalo. Il vento nei capelli. Parigi deserta. La pista ciclabile tutta per me. Bellissimo.
Poi a un certo punto google impazzisce e inizia a farmi girare in tondo su una rotonda. Al terzo giro, bestemmiando come un turco, prendo un'uscita a casaccio e mi allontando dalla maledettissima rotonda nella speranza che google ricalcoli il tragitto.
Tragitto ricalcolato. Bravo google!
Seguo le nuove istruzioni, che mi portano su stradine sempre più piccole, e infine mi conducono a una piccola foresta. Google dice di prendere il sentiero sterrato che scompare tra gli alberi. Tra mille perplessità, eseguo gli ordini.
"Ma dove minchia mi porti, google..."
Avanzo, e il sentiero si stringe, fino a diventare strettissimo. La foresta è molto bella, ma io ho un'appuntamento alle 9, e le probabilità di arrivare puntuale stanno precipitanndo. Maledetto google. Fanculo a goolge. Fanculo.
Non c'è nessuno nella foresta. Solo io che pedalo e bestemmio. A un certo punto raggiungo un crocicchio. Mi fermo. Google, come faccio a fidarmi di te, se mi porti in questi posti del cazzo... Google!
Poi, improvvisamente, dal fogliame della foresta, sbuca una bici. C'è un altro ciclista! Non sono solo!
Il ciclista si avvicina, pedalando con zelo. Testa bassa, vedo solo il casco, e le braccia che ondeggiano al ritmo delle pedalate.
Il ciclista alza la testa quando è a pochi metri da me, e dice.
"Ma che minchia ci fai qui!"
E' F.! Lo conosco! Non sono l'unico ciclista italiano (!) nella foresta! C'è anche F.!
E' un miracolo. Non ho altre parole per definire questo incontro.
"No, che minchia ci fai tu qui!" rispondo, ridendo.
"Lavoro qui vicino".
E' un fottuto miracolo. Un fottuto miracolo.
Gli spiego. Mi sono perso.
"Seguimi!" mi dice. E mi riconduce alla civiltà. A un mondo fatto di strade asfaltate, di automobili, di smog e di case.
Arrivo a destinazione alle 9 meno un secondo.
Ce l'ho fatta. Ripeto tra me e me come un mantra, mentre non posso fare a meno di sghignazzare di soddisfazione.
Sudato da far schifo. Puzzo come Franchino in "Fantozzi subisce ancora". Mantenere il distanziamento sociale verrà naturale, penso.
Fine.
domenica 30 agosto 2020
Mascherine, distanziamento e bambine
Ieri sono andato al parco con la Tipsy. Tutti gli adulti avevano la mascherina, che adesso è obbligatoria anche all'aperto a Parigi. I bambini (sotto gli 11 anni) possono stare senza.
Al parco la Tipsy ha incontrato E., una sua vecchia compagna di asilo. Hanno giocato insieme e, quando è stato il momento di andare a casa, si sono salutate con un bacino sulla bocca.
Dite che serve un ripassino delle norme base di distanziamento...?
martedì 25 agosto 2020
Sono pronto
Mai come quest'anno mi è costato accettare la fine delle vacanze e il rientro alla vita normale. E' stato difficilissimo, tristissimo, quasi un po' deprimente.
Ho riflettuto a lungo (quasi 3 minuti) sulle ragioni di tanto sconforto. E alla fine ho capito.
Sono finalmente pronto.
Sono pronto per la pensione.
Peccato manchino più di 20 anni...
Inviatemi parole di conforto. O idee per rendere questa attesa meno straziante.
domenica 23 agosto 2020
Ingiustizie
Sono finite le vacanze. Non so se riuscirò mai a riprendermi.