Come promesso, vi racconto la storia dell'ultimo racconto pubblicato da J. D. Salinger, Hapworth 16, 1924, apparso sulla rivista The New Yorker il 19 Giugno 1965. Il racconto è scrito sotto forma di una lunga lettera che Seymour Glass, il più geniale della cucciolata di bimbi-prodigio della famiglia Glass, scrive ai suoi genitori da un campo estivo. Seymour ha 7 anni. La famiglia Glass è al centro di tutti i libri che Salinger ha pubblicato, con l'esclusione de Il giovane Holden.
Il racconto è piuttosto lungo, oltre le 50 pagine. Occupava da solo praticamente tutto il numero del New Yorker. Le reazioni da parte della critica furono decisamente negative.
Ciò che rende Hapworth intrignte è il fatto che sia l'ultima apparizione letteraria di Salinger, che in seguito rimase letteralemente in silenzio fino alla sua morte, il 27 Gennaio 2010.
Nel 1988, Roger Lathbury, titolare della (semi sconosciuta) casa editrice Orchises Press scrive a Salinger proponendogli di pubblicare Hapworth come un libro a se stante. Salinger, la cui riservatezza e scontrosità possono senza dubbio essere definite leggendarie, sorprendentemente rispose e disse: valuterò l'offerta.
Ci pensò per 8 anni, e nel 1996 un incredulo Lathbury venne contattato dai rappresentanti legali di Salinger per iniziare, di fatto, una trattativa per la pubblicazione del libro.
Le vicende che seguirono sono state raccontate dallo stesso Lathbury in un articolo apparso sulla rivista New York il 4 Aprile 2010 (leggetelo, è un bell'articolo). Riassumendo: Lathbury commise un paio di ingenuità, la notizia della pubblicazione del racconto divenne pubblica e Salinger si tirò indietro a pochi mesi dalla data prevista per l'uscita del libro (che era già apparso su Amazon, annunciato per i primi mesi del 1997).
Parallelamente, in Italia, succede questo (o qualcosa di simile, come si può evincere da questo, questo o da quest'altro articolo): le edizioni (queste sì, del tutto sconosciute ai più) Eldonejo di Giovanni Vittorio Pisapia (fratello di Giuseppe Pisapia) pubblicano una traduzione (di Simona Magherini, laureatasi a Siena con una tesi su Salinger) di Hapworth, pochi mesi prima della data di uscita del libro negli States! Piccolo dettaglio: la casa editrice non detiene i diritti di pubblicazione. La Einaudi, affermando di essere la detentrice dei diritti, se ne risente non poco. La cosa finisce per vie legali e, a quanto ne ho capito, la Eldonejo non ristampa più il libro, di cui restano però sul mercato le 2000 copie della prima stampa.
Nel 1997, poco più che ventenne, mi catapultai in libreria appena raggiunto dalla notizia, e acqustai a 25 mila lire una copia di Hapworth. Ricordo che ne restai piuttosto deluso. Ma forse furono le mie (stellari) aspettative a tradirmi.
Non sapevo nulla di tutta questa storia fino a pochi giorni fa, quando sono incappato, per caso, in questo articolo. A quanto pare nel 2010 una delle 2000 copie pirata di Hapworth è stata venduta su Ebay a più di 400 euri. Ho controllato, e al momento non ci sono altre copie in vendita su Ebay. Il numero di The New Yorker, invece, è acquistabile, sempre su Ebay, a circa 300 euri.
Io ho già iniziato le ricerche per ritrovare la mia copia di Hapworth (chissà dov'è finita!). Non vedo l'ora di ritrovare il volumetto dalla copertina azzurro-cenere bordata di rosa.
La mia copia, non dovrebbe essere nemmeno necessario dirlo, non è in vendita.
Il racconto è piuttosto lungo, oltre le 50 pagine. Occupava da solo praticamente tutto il numero del New Yorker. Le reazioni da parte della critica furono decisamente negative.
Ciò che rende Hapworth intrignte è il fatto che sia l'ultima apparizione letteraria di Salinger, che in seguito rimase letteralemente in silenzio fino alla sua morte, il 27 Gennaio 2010.
Nel 1988, Roger Lathbury, titolare della (semi sconosciuta) casa editrice Orchises Press scrive a Salinger proponendogli di pubblicare Hapworth come un libro a se stante. Salinger, la cui riservatezza e scontrosità possono senza dubbio essere definite leggendarie, sorprendentemente rispose e disse: valuterò l'offerta.
Ci pensò per 8 anni, e nel 1996 un incredulo Lathbury venne contattato dai rappresentanti legali di Salinger per iniziare, di fatto, una trattativa per la pubblicazione del libro.
Le vicende che seguirono sono state raccontate dallo stesso Lathbury in un articolo apparso sulla rivista New York il 4 Aprile 2010 (leggetelo, è un bell'articolo). Riassumendo: Lathbury commise un paio di ingenuità, la notizia della pubblicazione del racconto divenne pubblica e Salinger si tirò indietro a pochi mesi dalla data prevista per l'uscita del libro (che era già apparso su Amazon, annunciato per i primi mesi del 1997).
Parallelamente, in Italia, succede questo (o qualcosa di simile, come si può evincere da questo, questo o da quest'altro articolo): le edizioni (queste sì, del tutto sconosciute ai più) Eldonejo di Giovanni Vittorio Pisapia (fratello di Giuseppe Pisapia) pubblicano una traduzione (di Simona Magherini, laureatasi a Siena con una tesi su Salinger) di Hapworth, pochi mesi prima della data di uscita del libro negli States! Piccolo dettaglio: la casa editrice non detiene i diritti di pubblicazione. La Einaudi, affermando di essere la detentrice dei diritti, se ne risente non poco. La cosa finisce per vie legali e, a quanto ne ho capito, la Eldonejo non ristampa più il libro, di cui restano però sul mercato le 2000 copie della prima stampa.
Nel 1997, poco più che ventenne, mi catapultai in libreria appena raggiunto dalla notizia, e acqustai a 25 mila lire una copia di Hapworth. Ricordo che ne restai piuttosto deluso. Ma forse furono le mie (stellari) aspettative a tradirmi.
Non sapevo nulla di tutta questa storia fino a pochi giorni fa, quando sono incappato, per caso, in questo articolo. A quanto pare nel 2010 una delle 2000 copie pirata di Hapworth è stata venduta su Ebay a più di 400 euri. Ho controllato, e al momento non ci sono altre copie in vendita su Ebay. Il numero di The New Yorker, invece, è acquistabile, sempre su Ebay, a circa 300 euri.
Io ho già iniziato le ricerche per ritrovare la mia copia di Hapworth (chissà dov'è finita!). Non vedo l'ora di ritrovare il volumetto dalla copertina azzurro-cenere bordata di rosa.
La mia copia, non dovrebbe essere nemmeno necessario dirlo, non è in vendita.
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