venerdì 28 dicembre 2012

Books I read 13 - Every love story is a ghost story. A life of David Foster Wallace, D. T. Max

Questo è il primo libro di non-fiction che recensisco su questo blog*, ed è la biografia dello scrittore americano David Foster Wallace, autore di Infinite Jest.

Di solito non sono particolarmente interessato alle vite degli scrittori che leggo, forse perché la penso un po' come Calvino, quando dice:
Dati biografici: io sono ancora di quelli che credono, con Croce, che di un autore contano solo le opere (Quando contano, naturalmente). Perciò dati biografici non ne do, o li do falsi, o comunque cerco sempre di cambiarli da una volta all'altra. Mi chieda pure quel che vuol sapere, e Glie lo dirò. Ma non le dirò mai la verità, di questo può star sicura.**
Insomma, non leggo mai biografie di scrittori ma, in alcuni casi, ammetto eccezioni.

Da adolescente, il mio idolo*** letterario era J. D. Salinger. Avevo letto cinque o sei volte Il giovane Holden, un paio di volte Franny & Zooey, e una volta gli altri suoi due libri (che sono, se proprio volete saperlo, Nove racconti e Alzate l'architrave, carpeniteri e Seymour: introduzione). Ricordo che nel 1997 corsi letteralmente  in libreria quando lessi sul giornale della pubblicazione in Italia di Hapworth 16, 1924****, l'ultimo scritto pubblicato da Salinger sul New Yorker nel 1965, subito prima della sua volontaria reclusione letteraria e forse anche umana. E nei primi anni novanta rubai a mio padre*****, immediatamente dopo l'acquisto, la prima biografia di Salinger mai pubblicata (Ian Hamilton, In cerca di Salinger). E la lessi voracemente******. Era la prima (e anche unica, fino a poche settimane fa) biografia di uno scrittore che avessi mai letto*******.

Parlo di Salinger perché  per certi aspetti la mia adorazione adolescenziale per lui mi ricorda l'amore******** che provo per i libri di Wallace. E c'è un'altra cosa che accomuna il mio sentire per questi due autori tanto diversi tra loro: l'impressione che scrivano per un bisogno irrefrenabile di essere amati da chi li legge. Il sentimento che ho provato e provo leggendo i libri di Salinger e Wallace è lo stesso, ed è stato molto ben descritto proprio dal vecchio Holden Caulfield (!), quando dice:
What really knocks me out is a book that, when you're all done reading it, you wish the author that wrote it was a terrific friend of yours and you could call him up on the phone whenever you felt like it. 
Per poi aggiungere, saggiamente:
That doesn't happen much, though.
Già, non succede spesso.

Con Wallace è successo, ed è per questo che ho letto la sua biografia e che adesso mi trovo un po' in imbarazzo a scriverne. Perché è difficile non diventare sentimentale... cosa che vorrei evitare*********.

Comunque, penso che D. T. Max abbia fatto un ottimo lavoro, rispettoso, accurato, e talvolta davvero illuminante. Se amate Wallace questo è un libro da leggere.

Chiudo con una nota a margine. Quasi tutte le recensioni del libro che ho letto in questi mesi facevano notare come uno degli scoop del libro, forse il più inaspettato, fosse la rivelazione che Wallace avesse votato per Reagan. Ho trovato la cosa abbastanza irritante. Una perpetuazione dell'assioma: intellettuale uguale persona-democratica (in America) o persona-di-sinistra (in Italia). Assioma che personalmente ritengo espressione massima di una cultura snob e perdente. Un altro merito di Max è quello di averci raccontato anche questo aspetto della vita di Wallace risparmiandoci inutili giudizi.

Ecco. Ho finito. (Che fatica.)

______________

* Violando così ciò che mi ero ripromesso.
** Lettera a Germana Pescio Bottino, 9 Giugno 1964
*** Sì, da adolescenti non si apprezza, non si ama, da adolescenti si adora, si adorano idoli.
**** Questa storia ve la racconto in un altro post. Promesso.
***** "Questo lo devi leggere", mi disse, tantissimi anni fa, porgendomi una copia del giovane Holden.
****** Non lessi però, anni dopo, Dream catcher: a memoir, della figlia Margareth, né tantomeno At home in the world, dell'ex amante Joyce Maynard, pensando di capire e cercando di rispettare l'irritazione di Salinger e trovando il tutto un po' fastidioso.
******* Da ragazzino lessi, ma solo per tirarmela e fare il bimbo precoce, una (pessima) biografia di Albert Einstein. E questo è tutto, per quanto riguarda le biografie.
******** Da "grandi" non si adorano idoli, da grandi si ama.
********* Troppo tardi?

Nessun commento:

Posta un commento