giovedì 26 aprile 2012

Diario di U., parte seconda

Allora, oggi vi parlo dei miei problemi con gli alti bipedi. A quanto ne so, gli alti bipedi sono creature viventi che servono a darci da mangiare e a cambiarci la sabbia quando è così piena di cacca e piscio da non avere nemmeno più un angolino libero per seppellirci dentro ulteriore cacca o piscio. Se devo essere sincera, i servizi degli alti bipedi talvolta lasciano un po' insoddisfatti. Considerando che lavorano si e no una mezz'oretta al giorno, potrebbero impegnarsi di più in quello che fanno. Per esempio potrebbero coccolarmi molto di più. O variare un po' di più il menu, invece di darmi sempre la stessa roba da mangiare. Eccetera. Ma vabbè.

Non ho mai capito quale sia il meccanismo esatto tramite il quale uno specifico alto bipede venga assegnato a un dato gatto. Tra l'altro, parlando con un gatto che ho incontrato in una delle mie rare sortite lontano dall'affare morbido e bianco, ho scoperto una roba sconvolgente. Ci sono dei gatti che non hanno nessun alto bipede a servirli. Questi gatti chiamano se stessi, a mio avviso con grande mancanza di eleganza, "The wilds", e spesso diventano dei poco di buono. Questa cosa mi ha fatto a lungo riflettere sulle ingiustizie e disparità sociali tra gatti, che sarebbe probabilmente meglio risolvere. E penso anche che ci proverei davvero, a risolverle, se solo non avessi così tanto sonno. E fame. E voglia di far la pipì.

Anzi, adesso ci vado, a far la pipì. E dei problemi bla bla vi parlo un'altra volta.

Vostra,

U.

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