sabato 14 aprile 2012

Lo scaffale

A casa mia c'è un caminetto. Anzi due.

Ma il caminetto di cui vi voglio parlare è quello nell'angolo della sala.

Non l'ho mai usato, e non so neppure se sia funzionante (qualsiasi cosa questo significhi per un caminetto).

Sopra l'architrave del caminetto, davanti alla cappa, c'è una fila di libri.

C'è la fila dei libri.

I libri essenziali.

Quelli irraggiungibili.

Quelli a cui penso più spesso, quelli che racconto a tutti fino a che la gente non si stufa e mi dice basta, basta parlare sempre di questo libro.

Lo scaffale a volte cambia. A volte alcuni libri vengono declassati dallo scaffale alla libreria normale, altri vengono promossi. Altri ci restano. Sempre.

Credo sia una questione di immagini che sento mie.

Come il giovane Holden Caulfield che va al museo di storia naturale di New York e per la strada vede una di quelle pozzanghere dove la benzina fa l'arcobaleno. O Cidrolin che cancella mille volte la scritta "assassino" che qualcuno si ostina a scrivere sul cancello della sua casa. O Cosimo che si arrampica su un albero per non scenderne mai più. O Solomon Gursky che, ancora ragazzino, attraversa i ghiacci del Canada in slitta.

E il velo di Madame Psychosis. E gli allievi dell'ETA che strizzano instancabilmente palle da tennis con la mano sinistra. Mario che mette a quadrato pollici e indici per simulare una ripresa. E la bottiglia di Wild Turkey. La bottiglia di Wild Turkey appoggiata sul banco della cucina, di fianco al microonde che ha fatto esplodere la testa di James Incandenza.

E Hal. Hal Incandenza. Con John Wayne e Donald Gately. Persi nella grande convessità. Che dissotterrano la testa di suo padre.


E qui, solo per voi, farò uno sforzo supplementare e vi dirò quali sono, tra i libri essenziali, i miei 20 preferiti (in ordine cronologico, dal primo all'ultimo che ho letto).

A dir la verità non ce ne sono molti di più, sullo scaffale.

Eccoli.

I titoli sono un po' originali e un po' tradotti, a seconda di cosa vedo se alzo gli occhi verso il caminetto.


1) J. D. Salinger, Il giovane Holden

2) J. D. Salinger, Franny e Zooey

3) Herman Hesse, Il giuoco delle perle di vetro

4) Italo Calvino, Il barone rampante

5) Italo Calvino, Cosmicomiche

6) Italo Calvino, Lezioni americane

7) Robert M. Pirsing, Lo zen e l'arte della manutenzione della motocicletta

8) John Kennedy Toole, A confederacy of dunces

9) J. Fante, Chiedi alla polvere

10) Dave Eggers, A heartbreaking work of staggering genius 

11) Raymond Queneau, Le fleurs bleus

12) J. Fante, 1933 was a bad year

13) Mordecai Richler, La versione di Barney

14) Mordecai Richler, Solomon Gursky è stato qui

15) David Foster Wallace, Infinite Jest

16) Jonathan Franzen, Freedom

17) Carlo Emilio Gadda, La cognizione del dolore

18) Celine, Viaggio al termine della notte

19) Kurt Vonnegut, Slaughterhouse five

20) Kurt Vonnegut, Breakfast of Champions

3 commenti:

  1. amico, voglio condividere con te che i fiori blu di queneau è il mio libro preferito di sempre. e sono felice di trovarlo nella tua lista!
    invece della versione di barney non mi è piaciuto proprio niente niente. ma niente!
    ma che importa? se nella lista c'è queneau non può essere sbagliata!

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    1. :-)

      direi che sono due libri estremamente diversi. cosa non ti e' piaciuto di barney?

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    2. eh, temo che tutto quel maledettismo mi sia parso un po' forzato. mi sta sul cacchio! ora lo dimentico!
      baci!

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