martedì 19 novembre 2013

Giustizia

La settimana scorsa al concerto di Bob Dylan, io e L. siamo rimasti abbastanza sconvolti (negativamente) dal comportamento medio delle persone presenti in sala. Giocavano tutti col telefonino. I nostri posti erano abbastanza indietro nella ripida galleria del Gran Rex, e potevamo quindi goderci lo spettacolo di mille tenui lucine di cellulari che venivano puntati verso un palco mal illuminato per immortalare l'ombra sbiadita e sfocata del vecchio Bob. Mah.

Il punto è: ma perché non vi godete lo spettacolo che avete la fortuna di vedere, dal vivo, invece di fare un milione di foto e filmini da postare su facebook?

Il personaggio peggiore era quello seduto di fronte a me, che per comodità chiameremo qui l'Imbecille. L'Imbecille non faceva foto, non faceva filmini, ma semplicemente, cazzeggiava su facebook! Leggeva status messages, guardava foto, zoomava e dezoomava. Il tutto con un telefonino dallo schermo ENORME, che faceva suppergiù la stessa luce di un faro.

In altre parole, rompeva sonoramente il cazzo.

Alla mia destra sedeva una signora e accanto a lei il marito, capelli e barba bianchi. Sulla sessantina, direi. Composto. Distinto ma non elegante. Volto sereno.

Ecco, a un certo punto il signore dalla barba bianca ha arrotolato la rivista che aveva in mano, si è alzato e, a mo' di mazza l'ha abbattuta violentemente sulla testa dell'Idiota.

Poi si è riseduto a godersi il concerto come se nulla fosse successo.

L'Idiota, dopo una brevissima e irritata conversazione con la moglie del signore dalla barba bianca, si è riseduto, imbronciato, e non ha più osato riaccendere il telefonino.

E io, mentre riflettevo sulle pericolose implicazioni sociologiche derivanti dalla mia totale soddisfazione di fronte a quel gesto, ragionavo sull'opportunità di chiedere o meno il numero di telefono al signore dalla barba bianca. Per invitarlo a sedere al mio fianco in tutti i concerti della mia vita.

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