sabato 29 ottobre 2011

La balena & friends




"All this happened, more or less". 

Ci sono certi libri che se uno li apre e legge la prima frase sa già di avere tra le mani un capolavoro. Non sono tanti, i libri così. Gli inizi strepitosi dei libri sono quelli che ti tengono lì, incollato a leggere. Sono gli inizi che in un serto senso hanno già tutto quanto dentro, che ti dicono già come sarà tutto il resto. Sono quelli che uno poi si ricorda, trattiene dentro di se, per anni (sono troppo giovane per dire per sempre?)...

Ricordo ancora l'inizio bruciante de Il giovane Holden:
If you really want to hear about it, the first thing you'll probably want to know is where I was born, and what my lousy childhood was like, and how my parents were occupied and all before they had me, and all that David Copperfield kind of crap, but I don't feel like going into it, if you want to know the truth.
Avevo 14 o 15 anni, o giù di li, e mi lasciò proprio secco. Il vecchio Holden... Lessi il libro un sacco di volte (sette, credo) e ancora oggi è uno dei ricordi letterari più vivi in me.

Un altro incipit incredibile è quello di Chiedi alla polvere di John Fante, con uno spaesatissimo Arturo Bandini in preda a rovelli esistenziali non da poco, risolti magistralmente:
One night I was sitting on the bed in my hotel room on Bunker Hill, down in the middle of Los Angeles. It was an important night in my life, because I had to make a decision about the hotel. Either I paid up or I got out: that was what the note said, the note the landlady had put under my door. A great problem, deserving acute attention. I solved it by turning out the lights and going to bed.
Poi come si fa a non ricordare Calvino ne Il barone rampante:
Fu il 15 di giugno del 1767 che Cosimo Piovasco di Rondò, mio fratello, sedette per l'ultima volta in mezzo a noi. Ricordo come fosse oggi. Eravamo nella sala da pranzo della nostra villa d'Ombrosa, le finestre inquadravano i folti rami del grande elce del parco. Era mezzogiorno, e la nostra famiglia per vecchia tradizione sedeva a tavola a quell'ora, nonostante fosse già invalsa tra i nobili la moda, venuta dalla poco mattiniera Corte di Francia, d'andare a desinare a metà del pomeriggio. Tirava vento dal mare, ricordo, e si muovevano le foglie. Cosimo disse: – Ho detto che non voglio e non voglio! – e respinse il piatto di lumache. Mai s'era vista disubbidienza più grave.
e il Cosimo Piovasco di Rondò che, incazzatissimo, pur di non mangiarsi le lumache si arrampica su un albero e non torna più giù. Mai più!

E poi c'è la meravigliosa perfezione dell'incipit di Cent'anni di solitudine:
Molti anni dopo, di fronte al plotone di esecuzione, il colonnello Aureliano Buendia si sarebbe ricordato di quel remoto pomeriggio in cui suo padre lo aveva condotto a conoscere il ghiaccio. Macondo era allora un villaggio di venti case di argilla e di canna selvatica costruito sulla riva di un fiume dalle acque diafane che rovinavano per un letto di pietre levigate, bianche ed enormi come uova preistoriche. Il mondo era cosí recente, che molte cose erano prive di nome, e per citarle bisognava indicarle col dito. 
Wow...

Comunque.

Mi è appena successo di aprire un libro, leggere la prima frase, il primo paragrafo, e pensare: corpo di mille balene!, allora è proprio vero che questo qua è un capolavoro... Lo so, lo hanno letto tutti e avrei dovuto averlo già letto pure io, me ne vergogno, comunque eccolo qui:
Call me Ishmael. Some years ago—never mind how long precisely—having little or no money in my purse, and nothing particular to interest me on shore, I thought I would sail about a little and see the watery part of the world. It is a way I have of driving off the spleen and regulating the circulation. Whenever I find myself growing grim about the mouth; whenever it is a damp, drizzly November in my soul; whenever I find myself involuntarily pausing before coffin warehouses, and bringing up the rear of every funeral I meet; and especially whenever my hypos get such an upper hand of me, that it requires a strong moral principle to prevent me from deliberately stepping into the street, and methodically knocking people's hats off—then, I account it high time to get to sea as soon as I can. This is my substitute for pistol and ball. With a philosophical flourish Cato throws himself upon his sword; I quietly take to the ship. There is nothing surprising in this. If they but knew it, almost all men in their degree, some time or other, cherish very nearly the same feelings towards the ocean with me.

Anche i finali sono chiaramente importantissimi. L'ultima frase di un libro può essere potentissima, dolcissima, violentissima, poeticissima, amarissima e tante altre cose... A volte l'ultima frase è così bella che dopo aver chiuso il libro non riesco a leggere più niente per giorni... 

Solo che i finali, si sa, non si possono raccontare...


Ecco. Tutto questo per dimostrare che Bisognerebbe Leggermi Ogni Giorno non è un blog di basso livello. Anzi. È una roba sofisticata e culturale, con tanto di citazioni letterarie - talvolta in lingua! per giunta.

Quello che proprio non riesco a capire è come mai questo blog non sia ancora diventato il più popolare d'Italia...

Che dire... So it goes...

"Poo-tee-weet?"




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