giovedì 20 marzo 2014

Ridere

Ieri sera è morta la mia nonna. Si chiamava I., la mia nonna, ed aveva 99 anni.

La cosa più incredibile, se ci penso, è il fatto che mia nonna sia stata vecchia per lo meno da quando me la ricordi, e chi vi parla ha quasi 38 anni.

Anche la sua sorellina, la mitica zia Q., è vecchia da quando io me la ricordi. Ha 97 anni. È ancora viva, anche se non se la passa per niente bene da qualche anno.

I. e Q. hanno sempre vissuto assieme. Tutta la vita. E la cosa più bella che possa dirvi di loro è che ero sempre contento quando andavo a trovarle. Perché erano due vecchie simpatiche. Ma proprio molto simpatiche. Dicevano un sacco di stupidaggini e ridevano e facevano ridere tutti quanti.

Non credo sia normale andare a trovare due novantenni che vivono sole (a parte gli ultimi anni con badante 24/7 hanno sempre vissuto da sole) con l'aspettativa di divertirsi un sacco. Di schiantarsi dal ridere.

Ecco, invece era così.

E la mia bisnonna era ancora meglio. Ma quella è un'altra storia.


Mi piacerebbe raccontarvi un paio di cose sulla mia nonna I. e sulla zia Q.

Per esempio quando cucinavano. Un loro pranzo tipico erano 50 grammi di pasta. 50 grammi da dividere in due! Una cosa ridicola. Provate a pesare 50 grammi di maccheroni e poi contateli. Poi pensate di doverli dividere a metà con qualcuno. È una cosa ridicola, ve lo garantisco.  Insomma cucinavano questi 50 grammi di pasta, che venivano poi consumati dolorosamente tra mille recriminazioni.

- Te l'ho detto che ne hai fatta troppa!
- Ne ho fatta come sempre, 50 grammi.
- Allora ne dobbiamo fare di meno. Te l'ho detto. Così è troppa!
- Mangia e sta zitta!
- Non ne posso più. È troppa…
- Sì, forse è troppa. Allora lasciala lì, va là...
- Sì, la lascio lì. Signore mio, mi sento scoppiare…
- Ma sì dai, lascia lì… È tanta anche per me...

Il tutto chiaramente in dialetto.

Poi, finita faticosamente la pasta, la zia Q. si dirigeva verso il freezer, tirava fuori una vaschetta di gelato*, ne preparava due scodelle enormi che si mangiavano ghiotte senza fiatare.

- Il gelato è una grande invenzione.
- Ah, sì...
- Chissà chi è che ha avuto 'sta idea...

Eccetera.

Uno spasso.

Un'altra scena mitica è questa.

A un certo punto mio padre regalò alla nonna I. e alla zia Q. un telefono cordless. Per mesi, ogni volta che andavo a trovarle, una delle due reggeva il telefono in alto davanti a se, con una mano, e poi mi diceva: -Guarda!- e iniziava ad agitare l'altra mano prima sotto, poi sopra al telefono. Poi a destra, poi a sinistra.

- Guarda! - diceva - non c'è il filo! Io mi chiedo come faccia sto coso a funzionare…

E l'altra scuoteva la testa con in faccia un'espressione di totale meraviglia di fronte a un fenomeno chiaramente paranormale.

E potrei andare avanti per ore a raccontare...

Insomma, erano proprio uno spasso, quelle due.

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* In 38 anni non ricordo di essere andato a trovarle e non aver trovato del gelato in freezer. C'era sempre del gelato in quella casa.

3 commenti:

  1. Così però fai piangere me, perdinci... Ci racconti altri episodi delle mitiche nonne? Ecco, ora mi manca la mia. Io mica lo so se ci sto dentro, a vivere così lontano dall'Europa per troppo tempo.

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    1. gia'. difficile stare lontani dall'evropa... ci si sta bene, in evropa... come in un paio di vecchie pantofole calde...

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    2. Hm. Mi consolo dicendomi che qua le pantofole non servono. Infatti passo un sacco di tempo scalza come la zingaraccia che sono. Figurati che lavoro pure scalza, perché ci togliamo tutti le scarpe prima di entrare in classe, i nani ed io.

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