giovedì 2 agosto 2012

Terminal 8 - Aeroporto Internazionale di Atene Elefthérios Venizélos

Vi è mai capitato di ritrovarvi a quattro zampe nel bagno degli handicappati di un aeroporto mentre cercate di acciuffare un gatto (che non caga né piscia da praticamente due giorni) che si è messo ad annusare il retro della tazza del cesso?

Ecco. A me è successo all'aeroporto di Atene.

Ma qui occorre fare un passo indietro e raccontare l'antefatto. Prima di tutto, nel mio caso non si trattava di un gatto, bensì di una gatta, che si chiama U., se proprio volete saperlo.

U. è la gatta di L., che* è quello schianto di donna che è la mia donna.

Riassumendo: a causa di un planning poco efficiente** e della sciagurata cancellazione di un volo, la povera U. era al terzo giorno consecutivo dentro alla gabbietta per trasporto animali. Era stata in libertà (e quindi in grado di fare pipì e pupù) solamente le due notti precedenti.

Insomma al mattino del terzo giorno, sapendo che ci aspettava un volo con cambio ad Atene ci siamo detti: povera U., non possiamo tenerla nella gabbietta per un altro giorno! E se si piscia addosso? Qui se ci becca il WWF siamo spacciati!

Quindi elaboriamo un piano.

Mettiamo in valigia un sacchetto di plastica pieno di sabbia da lettiera, e al cambio ad Atene ci mettiamo a cercare un posto in cui si potesse liberare U. senza timore di vederla fuggire. E, che ci crediate o no, l'unico posto chiuso di tutto l'aeroporto di Atene è il cesso degli handicappati. Mentre L. sta fuori a fare il palo, io entro nel cesso con grande nonchalance***, la gabbietta con dentro U. in una mano e il sacchetto pieno di sabbia nell'altra. Chiudo la porta, libero U., apro il sacchetto e lo metto per terra.

Piscia! Dico a U., cercando (invano) di non sentirmi pazzo. Piscia!

Ma lei non sembra intenzionata. Si ficca dietro la tazza del cesso e, orrore! orrore!, si mette ad annusarla tutta.

Schifatissimo, la prendo di forza e la metto a sedere sulla sabbia.

Piscia!

Si alza e torna dietro al cesso.

Provo con la psicologia inversa. Non faccio nulla, la ignoro, e aspetto sperando che pisci di sua spontanea volontà.

Ma U. continua ad annusare il retro della tazza del cesso.

Dopo 10 infiniti minuti, tascorsi per lo più nel terrore di incappare in un handicappato vero a cui scappasse la pipì, lascio perdere, raccolgo sacchetto e gatta e, triste e sconsolato, me ne vado.

FINE

Comunque, l'aeroporto di Atene fa abbastanza schifo.

Una stellina.

__________

* Come dovreste sapere.
** Eufemismo.
*** Con estrema nonchalanche.

Nessun commento:

Posta un commento